Il Brasile e Jorge Amado ci permette di viaggiare dall’Europa di Archestrato di Gela fino al nuovo continente, dove conoscere i sapori della cucina brasiliana.

Brasile

Il Brasile possiede un territorio esteso quasi quanto l’Europa e di conseguenza la cucina brasiliana presenta molteplici differenze a seconda della tipologia del territorio.
Il territorio brasiliano è caratterizzato dall’immensa foresta amazzonica, dove si vive di caccia e di raccolta, nel nord est troviamo un territorio povero di risorse mentre sulle coste c’è abbondanza di pesce e di crostacei grazie al pescoso oceano Atlantico.

La cucina brasiliana

La cucina brasiliana del nord est è povera e caratterizzata soprattutto da riso e fagioli, manioca e mais.
Sulle coste la cucina è ricca e basata su pesce e crostacei, mentre nella foresta amazzonica prevalgono la selvaggina più varia e il pesce di acqua dolce, oltre ai frutti tropicali.
Nel centro sud i cittadini abbienti si nutrono spesso di carne alla griglia. Famoso il churrasco, servito nelle tipiche churrascarie, costituito da 15-20 portate di carne alla griglia.
La cucina di Salvador de Bahia è una fusione di cucina africana, indiana e portoghese, risalente all’epoca coloniale. Gli ingredienti principali sono olio e i cuori di palma, latte di cocco, banane, manioca, anacardi.

Piatti tipici

I piatti tipici della cucina brasiliana sono i gamberi a la bahaiana, gamberi stufati con latte di cocco e pomodoro, aromatizzati con cipolla e alloro, l’aguacates rellonos, avocado ripieni con una farcia fatta con uovo sodo, cipolla, sedano, lattuga, tonno, e maionese, la torta di patate dolci, sformato di patate dolci con ananas, succo di limone, zucchero e pangrattato e la feijoada, stufato di carne di maiale (orecchie, lingua, piedino, cotenna, salsiccia fresca, lombo disossato) e fagioli neri, insaporito con alloro e prezzemolo, servito spesso con riso bollito.
I Brasiliani bevono poco vino, tanta birra e naturalmente la cachaça, acquavite di canna. Un detto brasiliano dice che quando, mangiando la feijoada, non c’è più posto neanche per un fagiolo, un po’ di cachaça ed una fetta di arancio vi permetteranno di continuare a mangiare.

La ricetta proposta da Alessandra

La ricetta che “Il Brasile e Jorge Amado” vi propone vi permetterà di preparare le Palline di granchio

Ingredienti

  • 700 gr di patate bollite e schiacciate
  • 1/4 tazza d’olio d’oliva
  • 3 spicchi d’aglio tritato
  • 1 cipola bianca media tritata
  • 500 gr di polpa di granchio
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • pepe nero
  • sale

Per l’impanatura: 2 uova sbattute, pangrattato, olio per friggere (soia)

Preparazione

In una pentola far soffriggere l’aglio e la cipolla tritata, quando sdiventano biondi, aggiungere la polpa di granchio tagliata, il prezzemolo, pepe e sale. Mescolare tutto e far cuocere per tre minuti.
A fuoco spento si aggiungano le patate dopo averle schiacciate e mescolate bene con un cucchiaio di legno. Si facciano delle paline e le si passi nell’uovo e nel pangrattato. Friggere in abbondante olio caldo fino ad ottenere un colore dorato. Servire calde con salsa di peperoncino.

Il libro da abbinare

Il libro che vi consiglio è Dona Flor e i suoi due mariti, uno dei romanzi più conosciuti dello scrittore brasiliano Jorge Amado, pubblicato nel 1966. Ogni parte si apre con una divagazione di cucina baiana, ricavata dalle ricette o dalle lezioni della protagonista, che per sbarcare il lunario si è improvvisata maestra di cucina. Ambientato nella capitale dello stato di Bahia, nei primi anni ’60, il libro è un affresco nostalgico della vivace vita dei quartieri popolari baiani. Un susseguirsi di pagine che trasmettono al lettore le sensazioni del carnevale Bahiano, il vociare dei pettegolezzi di strada delle vicine di casa impiccione, gli invitanti odori della cucina di Dona Flor. L’intero racconto è permeato di una travolgente sensualità, quella che Vadinho, primo marito di Flor, scapestrato donnaiolo e indomabile giocatore d’azzardo, le fa scoprire senza falsi pudori e con la quale la terrà per sempre incatenata al suo ricordo; quella di Teodoro, il secondo marito, che colpisce proprio per la sua completa assenza; quella di Flor, ragazza pudica prima, donna consapevole dei suoi desideri poi, che reprime le sue volontà con il timido secondo marito per poi lasciarsi travolgere dall’inconsolabile passione del fantasma dell’adorato Vadinho.

Nel 1976 vi fu anche un adattamento cinematografico, Donna Flor e i suoi due mariti, del regista Bruno Barreto con Sonia Braga nel ruolo di Donna Flor, Jose Winkler e Mauro Mendoça e con musiche di Chico Buarque fra cui O que será.

Buona lettura da e buon appetito da Alessandra, il Brasile e Jorge Amado.

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