È solo un lungo tramonto​

Insignita con la menzione Franco Quadri al Premio Riccione per il Teatro 2023, È solo un lungo tramonto è un’opera teatrale che nasce dalla ripetizione e disgregazione meccanica dei dialoghi tra l’autore e il padre, affetto da Alzheimer. Dettando e ridettando al computer queste conversazioni, il testo ha assorbito le stesse perdite e ripetizioni, trasformandosi in una riflessione sul tempo e la dimenticanza.

Dopo la prima residenza artistica condotta all’interno di Teatri Riflessi 9: Artist Residencies a luglio 2024 che aveva dato vita a una versione breve dell’opera presentata e discussa con artisti e operatori internazionali, Jacopo Giacomoni ritorna sull’Etna per un secondo periodo di ricerca.

La seconda residenza si svolge per Giacomoni e il sound designer Alessandro Gambato tra Viagrande Studios a Viagrande e la città di Catania. Qui, la Cooperativa sociale di comunità Trame di Quartiere promuove e facilita, prevalentemente nel contesto del quartiere San Berillo, pratiche di azione e di ricerca sul territorio con l’obiettivo di innescare processi partecipativi e cooperativi di abitanti e cittadini per una trasformazione urbana che miri ad una città inclusiva e coesiva. Palazzo De Gaetani, sede della Cooperativa, è uno spazio che custodisce memorie e identità e rappresenta il luogo ideale per ospitare un’opera che riflette sulla perdita e la conservazione del ricordo.

Teatri Riflessi 9: Artist Residencies è un progetto di residenza supportato da European Festivals Fund for Emerging Artists – EFFEA, un’iniziativa della European Festivals Association (EFA), co-finanziata dall’Unione Europea.

Il progetto si realizza in partnership con gARTen – festival di teatro nel parco di Fondazione Claudia Lombardi per il teatro (Lugano) e con la collaborazione di Viagrande Studios e Trame di Quartiere.

È solo un lungo tramonto​

testo, regia e performer Jacopo Giacomoni
sound design Alessandro Gambato
video e visual Furio Ganz
scenografia Arianna Sortino
costumi Ambra Accorsi
assistenza e grafica Eleonora Bonino

Testo vincitore della menzione speciale Franco Quadri del Premio Riccione 2023.

Progetto in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano.

In residenza presso Teatri Riflessi/IterCulture, in partnership con gARTen – festival di teatro nel parco di Fondazione Claudia Lombardi per il teatro (Lugano), con il supporto di European Festivals Fund for Emerging Artists – EFFEA, un’iniziativa della European Festivals Association (EFA), co-finanziata dall’Unione Europea.

Con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia e di Operaestate/CSC di Bassano del Grappa.

Testo scritto grazie alla residenza “Futuro Passato” di Tinaos in collaborazione con il CSS di Udine.

Jacopo Giacomoni (Trento, 1987). 
Laureato in Filosofia con una tesi sull’esistenza dei personaggi fittizi, lavora come drammaturgo e performer della compagnia Malmadur dal 2013. Porta avanti una ricerca strutturalista sulla drammaturgia, progettando ordigni spettacolari che accolgono la partecipazione del pubblico e il caso, cercando di costruire esperienze teatrali ludico-rituali che inneschino cortocircuiti con il tempo e lo sguardo di spettatori e performer. Negli ultimi lavori ha creato dei parassiti drammaturgici che aggrediscono organismi testuali già esistenti, un dispositivo teatrale per eleggere la più grande tragedia dell’umanità, un ufficio teatrale per la celebrazione di un funerale in scena, un gioco per rivivere da zero una seconda vita sul palcoscenico, un esperimento di hauntology teatrale sulla perdita della memoria del padre. Come performer fonde il suo percorso di attore a quello di sassofonista, in una continua esplorazione nel campo dell’improvvisazione libera e dei suoni non idiomatici.

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